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Vejer è stata occupata da diverse civiltà durante la sua storia come i fenici, i cartaginesi, i romani, arabi e cristiani, Ognuna di queste ha lasciato le sue impronte nel paese: il commercio e la pesca del tonno con la tecnica di La Almadraba dei fenici e le case in stile arabo e le stradine strette sempre degli arabi.
I fenici hanno iniziato la pesca del tonno basica per l'economia della zona e in concreto con la tecnica di pesca almadraba, molto caratteristica di questa zona. Hanno scelto questa zona perché per le barche era più facile uscire in mare attraverso i fiumi. Sia i fenici e sia i cartaginesi e i romani erano basici per difendere le fattorie dei tonni degli iberi dell'interno.
I romani montarono qui le loro fabbriche di garum e si dedicarono al loro sfruttamento e commercializzazione. Il garum era una salsa di pesce che si usava per condire tutti i pasti e in quei momenti era la base economica più forte, visto che c'erano abbastanza fabbriche in tutta la zona dell'Andalusia, soprattutto a Cadice. Anche dei romani sono rimasti molti resti archeologici di valore, come per esempio l'acquedotto che si trova in zona Santa Lucia.
I vandali sono stati anche loro a Vejer ma non per molto. Dopo arrivò una civiltà tra le più importanti passate per il paese: gli arabi che la trasformarono in una città ricca durante secoli e migliorarono le infrastrutture, sia delle case e sia dei castelli e strade. Hanno dato a queste la loro forma storta e stretta e le case nel loro aspetto esterno, semplici e bianche, ma con dei bei cortili interni. Hanno influenzato anche nelle tradizioni che il paese ha conservato durante molti secoli e un esempio chiaro sono i costumi tipici: il cobijado. Guarda che strano: in quell'epoca il mio paese si chiamava Vejer de la Miel per l'abbondanza di alveari e la gran quantità di miele prodotto.
Fernando III il santo conquistò la città nel 1250 ed è colui che ordinò costruire le mura della città. Il paese e il castello rimasero come frontiera, e vinsero contro i mussulmani per questo lo chiamarono il Santo; Guzman il bueno protesse Vejer dalla minaccia degli arabi e per questo il re gli diede il titolo di sindaco e proprietà della terra, per cui divenne il primo sindaco di Vejer.
Vejer divenne tempo dopo la principale difesa delle pescherie che i duchi di Medina Sidonia avevano a Zahara de los Atunes, El Palmar e Conil. Fino a metà del secolo XIX i pirati berberico assaltavano e rubavano agli abitanti, per questo divennero importanti le torri della costa come Buenavista e Torre de la Corredera, perché potevano proteggere e aiutare in caso di pericolo. Sulle coste della zona avvenne la battaglia di Trafalgar, dove le navi inglesi vinsero contro la squadra spagnola.
Nel secolo XX la sua economia inizia a risorgere, migliorano i collegamenti, si ripopola la zona e il turismo inizia ad essere presente, diventando una delle principali fonti di entrate economiche. Nel 1939 si separò Barbate de Vejer. Nel 1976 il paese è stato dichiarato insieme storico artisctico e premio nazionale di imbellimento di paesi nel 1978. Un premio meritato per sfoggiare in modo spettacolare lo stile arabo andaluso.
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Calle Paseo de las Cobijadas, 11150 Vejer de la Frontera, Cádiz, España
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Principali SITI ARCHEOLOGICI di Vejer de la Frontera e dintorniIl Patrimonio Storico dell'Andalusia si puó misurare anche nel numero di siti archeologici presenti in zona: tra Barbate e Vejer si contano...
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